della dott.ssa Gabriella La Rovere
C’è un fiore, la celidonia minore, che come altri si ritrae dal freddo e dalla pioggia ma al primo riapparir del sole ecco che si riapre altrettanto pieno di splendore.William Wordsworth, con questi brevi versi ci invita a parlare della Celidonia e delle sue molteplici proprietà. Appartenente alla famiglia delle papaveraceae la Celidonia (in botanica: Chelidonium majus), deriva il suo nome dal termine greco chelidon, ovvero rondine. Pare infatti che questi eleganti pennuti, durante le loro migrazioni, abbiano l’abitudine di strofinarne i rametti contro gli occhi dei nuovi nati per favorirne l’apertura. Secondo il naturalista Ulisse Aldrovandi, invece, il suo nome deriverebbe dall’espressione latina caeli donum: dono del cielo. La pianta è presente in tutta Europa, nelle regioni a clima temperato dell’Asia e anche in alcune zone dell’America settentrionale. Può raggiungere un’altezza non superiore al metro e presenta un fusto eretto e ramificato, con nodi ingrossati e peli setolosi sparsi.
Le foglie sono verdi nella parte superiore e verdi-azzurre in quella inferiore mentre nella loro forma ricordano quelle della quercia. Per finire, i fiori sono di colore giallo dorato e hanno quattro petali uguali e ovali disposti a croce mentre, i frutti sono globosi e si aprono dal basso verso l’alto. Secondo l’erboristeria alchemica, la pianta apparterrebbe al sole e, come tutte le erbe di questo tipo, avrebbe proprietà curative a livello fisico, per quegli organi come gli occhi atti a percepire la luce, mentre, a livello spirituale proteggerebbe la facoltà di ”vedere la Lucè’, intesa come illuminazione interiore. In medicina, nel passato, per il suo colore giallo, simile a quello della bile, veniva usata principalmente per curare gli itterici. Si diceva anche che fosse efficace nel bloccare l’estensione dei tumori. Oggi, per le sue proprietà batteriostatiche, è utilizzata principalmente nella cura di eczemi e psoriasi. In cosmesi, invece, sono molti i prodotti che la utilizzono per curare verruche e porri. Eppure, nonostante queste sue doti, che in molti trattati gli hanno fatto guadagnare l’attributo di migliore tra tutte le erbe, può rivelarsi molto pericolosa e crudele, perché racchiude un succo tossico. L’unica sua parte utilizzabile è quella superficiale che secerne un fluido dall’effetto antivirale e citotossico.
Celidonia proprietà: E’ efficace su verruche e porri
Un piccolo suggerimento per utilizzare al meglio le proprietà di questa preziosissima amica verde. Realmente efficace nella cura delle verruche e dei porri, basta effettuare due o tre applicazioni al giorno del suo lattice o del suo succo direttamente sull’inestetismo da eliminare per farlo sparire del tutto in pochissimi giorni. Attenzione pero’ a non ingerirlo, poichè si tratta di una sostanza tossica.