Una castagna per sgonfiare le gambe

della dott.ssa Gabriella La Rovere

…ottimo ingrediente per trattamenti rigeneranti…

L´autunno è arrivato e con esso il tempo delle castagne. Questo frutto atipico viene consumato dall´uomo fin da tempi immemorabili. Le prime notizie risalgono addirittura allo storico greco Senofonte, vissuto tra il 430 e il 355 a.C., che definiva il castagno come l´albero del pane. Successivamente si ritrovano accenni a questo frutto atipico nelle opere del poeta Marziale risalenti al 40 a.C. nelle quali egli affermava che le migliori da fare arrosto erano quelle di Napoli. Cibo dei poveri, prima dell´introduzione della patata, la castagna era la risorsa alimentare essenziale dei paesi di montagna e spesso prendeva il posto del pane e anche della carne. Ma è solo nel 1700 che arrivano i marrons glacé, serviti prima nei banchetti dei nobili e più tardi nella notte di Capodanno come augurio di felicità e abbondanza. Nello stesso periodo a Parigi grande fortuna ebbe una specie di cioccolata prodotta dal farmacista Bonneau e confezionata con metà peso di cacao e metà di farina torrefatta di castagne secche, mentre sempre i nobili facevano bollire le castagne nel vino bianco dolce e poi le affumicavano e con questo trattamento le conservavano per tutto l´anno. A questo punto qual è la differenza tra castagne e marroni? Le prime sono il frutto del castagno selvaggio: ogni riccio ne contiene tre, mentre il marrone proviene da alberi coltivati e sempre migliorati con successivi innesti, ogni riccio contiene normalmente un solo frutto.

Il castagno, nome scientifico “Castanea sativa” è una pianta di origini preistoriche e molto longeva, tanto che fino a pochi anni fa esisteva alle falde dell´Etna il leggendario castagno “dei cento cavalli”: albero millenario sotto le cui fronde trovavano comodamente posto cento persone a cavallo o un intero gregge di pecore. L´Italia con circa 800.000 ettari coperti a castagneto, più del 15% della superficie boschiva del paese, è al primo posto in Europa. Un albero produce dai 20 ai 30 Kg. di castagne all´anno, fiorisce in giugno e matura i frutti da settembre a novembre. La castagna è un frutto saporito e molto nutriente, per ogni 100 grammi fornisce 250 calorie ma è anche molto digeribile e i suoi zuccheri sono facilmente assimilabili. Il maggior requisito nutrizionale della castagna è l´amido, ma quando la cottura è imperfetta, a esempio nelle tradizionali caldarroste, la digestione non è facile né totale. La tradizione ci dice che l´acqua in cui si cuociono le castagne può essere usata dopo lo shampoo per esaltare i riflessi dei capelli biondi mentre la polpa schiacciata dei frutti bolliti inglobata in una maschera ha azione emolliente e schiarente. L´infuso e il decotto sono invece indicati per affezioni bronchiali e diarrea. L´infuso delle foglie è ottimale per i gargarismi in caso di infiammazioni di bocca e gola. Dalle proprietà astringenti e disinfettanti, la corteccia e le foglie della castagna, ricche di vitamine C e E possono comporre gli ingredienti di trattamenti rigeneranti e disintossicanti, oltre che di peeling, bagni multifunzione, massaggi e pediluvi. L´estratto dei semi della castagna rinvigorisce le gambe stanche e pesanti, facilita la circolazione e il metabolismo, tonifica la pelle e i tessuti connettivi. Le castagne macinate a mano e impastate con acqua termale e olio di vinacciolo sono ottime per i trattamenti esfolianti su corpo e viso.