della Dott.ssa Gabriella La Rovere
…si diceva che avesse la proprietà di rassodare il seno…
A volte le piante sono conosciute con nomi così diversi fra loro che diventa difficile orientarsi. Per questo si ricorre alla nomenclatura ufficiale che deriva dal latino e che permette, in ogni parte del mondo, di capire a cosa ci si sta riferendo. Prendete per esempio una delle piante più comuni nelle zone alpine italiane: l’Alchemilla. A seconda delle diverse zone viene conosciuta con alcuni dei suggestivi nomi che le sono stati dati nel corso dei secoli: acqua del cielo, erba stella, ventaglia. Appartenente alla famiglia delle rosaceae, l’Alchemilla Vulgaris è una pianta erbacea perenne con rizoma nerastro, terminante in una rosetta di foglie, da cui spunta il fusto. Queste piccole foglie, situate nalla parte basale, sono di forma quasi circolare e presentano un lungo picciolo. I suoi fiori sono di colore giallo-verdognolo e hanno la caratteristica di essere privi di corolla. Diffusa in Europa nelle praterie, nei pascoli, nei fossati e vicino ai ruscelli, l’Alchemilla è conosciuta fin dall’antichita’.
Il suo nome deriverebbe dall’arabo alkemelych (ciò che serve all’alchimista o acqua del cielo come abbiamo scritto all’inizio). Questa definizione farebbe riferimento al fenomeno della guttazione che si realizza quando, per eccesso di umidita’, l’acqua non evapora. Sulle sue foglie quindi, sovente si possono trovare delle gocce di rugiada che, raccolte, vanno a costituire la cosiddetta acqua celestiale o acqua dei saggi. Come risulta dalla lettura di alcuni dei più antichi testi di erboristeria, nei tempi passati l’uso delle sue foglie era raccomandato per curare le patologie femminili e, in caso di uno svuotamento del seno dovuto a dimagrimento o all’età, veniva applicata sotto forma di impacchi per rassodarlo. Non è dato sapere il perché, ma in alcuni testi si diceva persino che fosse in grado di restituire la verginita’ perduta. In medicina ha conosciuto un largo uso come antiemorragico e vasocostrittore (tannini e flavonoidi) e veniva utilizzata per frenare le emorragie e per detergere le ferite. Oggi, l’alchemilla è conosciuta soprattutto per le sue qualità astringenti, antisettiche, decongestionanti, digestive e antinfiammatorie. Viene utilizzata sotto forma di decotto, infuso, polvere (in capsula), estratto secco, estratto fluido.