Quando l’atopia si mette in marcia

di Giorgio Bartolomucci

Si sente spesso parlare di marcia dell’atopico, ma cosa s’intende con questo modo di dire? E soprattutto c’è un modo efficace per arrestarla?

Avolte la medicina per descrivere l’andamento di alcune patologie utilizza dei termini che possono apparire curiosi, ma che una volta spiegati trovano una corrispondenza con l’effettivo fenomeno a cui si riferiscono. Uno di questi è senza dubbio la “Marcia” dell’atopia. In parole semplici questo modo di dire serve per indicare la progressione della malattia Atopica nel tempo: dalla Dermatite caratteristica della prima infanzia, all’insorgenza di asma in età scolare passando attraverso l’allergia alimentare e la rinite allergica (in alcuni casi la rinite allegica precede la comparsa dell’asma). Tale inarrestabile progressione è scatenata da fattori genetici e ambientali. Tra questi vi sono la familiarità di primo grado per atopia, la predisposizione genetica, la presenza di Dermatite Atopica nei primi due anni di età, l’esposizione al fumo passivo. Ma è possibile bloccare la Marcia? Sicuramente sì attuando una adeguata prevenzione sin dalla prima infanzia.

Perché questa risulti efficace, bisogna che il medico curante identifichi precocemente l’individuo a rischio, che quest’ultimo nei primi mesi di vita riceva un allattamento esclusivo e, infine, che si sottoponga da subito a dei trattamenti di base finalizzati a mantenere e preservare il buon funzionamento della barriera cutanea. Ma come prendersi cura della pelle atopica? A qualsiasi età è importante curare quotidianamente la pelle con l’uso di emollienti e detergenti specifici per la patologia. I primi hanno lo scopo fondamentale di “ricementare” la pelle dall’esterno per renderla più resistente e reidratarla, in modo da sopperire ai deficit della barriera cutanea che nell’atopico non svolge a dovere la sua funzione difensiva.

atopic_dermatitis_3_080322-e1362868660632Inoltre i prodotti emollienti tengono a bada il prurito e attenuano l’infiammazione. In generale, a seconda della fase e del livello di gravità in cui ci si trova, gli emollienti hanno il ruolo fondamentale di contribuire a prolungare la durata della fase di remissione, attenuare l’intensità delle fasi acute riducendo di conseguenza l’utilizzo dei farmaci. Assodata la loro importanza, va affrontato il dilemma di come si sceglie l’emolliente più indicato per la problematica. In commercio si trovano emollienti specifici per la Dermatite Atopica appositamente formulati per rispondere alle esigenze della pelle che ne è affetta garantendo al contempo una ottimale tollerabilità tramite formulazioni e ingredienti studiati e testati su pazienti affetti da Dermatite atopica e senza profumazione (AtopiControl Trattamento Base Emolliente e AtopiControl Trattamento Intensivo Lenitivo – Eucerin).

Una volta scelto il prodotto migliore, facendosi consigliare dal medico curante o dal farmacista, esso va applicato ogni volta che se ne sente il bisogno ma almeno due volte al giorno, di mattina e alla sera, massaggiandolo per alcuni minuti con le mani accuratamente lavate direttamente sulla zona interessata dopo che naturalmente essa sia stata detersa. Solitamente si consiglia di applicare l’emolliente nei minuti immediatamente successivi alla doccia o al bagno. Già il bagno. Discorso a parte merita il capitolo riguardante la detersione. Questo aspetto nella gestione quotidiana della pelle atopica viene spesso sottovalutato, tanto che è credenza comune che gli atopici debbano evitare lavaggi frequenti. Si tratta di una falsa credenza, infatti un buon regime di pulizia prevede lavaggi frequenti facendo attenzione però al tempo trascorso a contratto con l’acqua che deve essere limitato.

Quindi una corretta detersione prevede docce o bagni che durino meno di 5 da effettuare a giorni alterni o, specie nei periodi più caldi dell’anno, anche tutti i giorni. Anche in questo caso comunque, vanno seguite regole precise: la temperatura dell’acqua non deve essere troppo calda perché il calore aumenterebbe il prurito e quindi il rischio di grattarsi dopo il bagno. Precisamente, la temperatura dovrebbe attestarsi attorno ai 34/35 gradi centigradi. Per asciugarsi, invece, è bene che la pelle venga sempre tamponata e non strofinata poiché altrimenti si potrebbe irritare e aumenterebbe il prurito. Insomma anche per l’atopico risulta sempre valido l’assioma che non può esistere una buona idratazione se prima non vi è una corretta detersione. Ecco perché al pari dell’applicazione degli emollienti, questo passaggio va ritenuto uno dei momenti fondamentali della terapia di base. Naturalmente anche in questo caso vanno sempre preferiti prodotti specificatamente studiati, testati e messi a punto per i pazienti atopici (AtopiControl Olio Detergente 20% Omega – Eucerin). La maggior parte dei normali detergenti, infatti, agisce sulla cute in modo aggressivo riducendo la quantità di lipidi sulla pelle, che nell’atopico sono già limitati. Come è noto da tempo, è proprio  tale carenza una delle cause del cattivo funzionamento della barriera cutanea, ed è quindi importante tentare di non aggravare la situazione.

I detergenti da utilizzare saranno allora gli olii che svolgono una azione delicata e che aiutano a re-integrare i lipidi. Comunque, con le famiglie dei piccoli pazienti bisogna essere chiari: arrestare la marcia atopica non significa guarire dalla Dermatite Atopica, così come risolvere le allergie o curare l’asma e la rinite allergica non significa in alcun modo curare la Dermatite Atopica ma solo migliorare il quadro generale del paziente, che continua a restare, purtroppo, atopico.

La Dermatite Atopica e i protocolli di trattamento raccontati come una melodia: dall’overture al gran finale

La comunicazione scientifica è sempre alla ricerca di idee originali. Un esempio di queste è il libro bianco “Cambiamo musica nella Dermatite Atopica”, un testo realizzato grazie al contributo e alla supervisione scientifica dei maggiori esperti nell’ambito della Dermatite Atopica. La sua originalità riguarda l’organizzazione dei paragrafi e dei capitoli che è stata concepita come se si trattasse delle partiture di una opera musicale (sensazione rafforzata dal fatto che ogni capitolo è denominato col nome di un brano tratto da una famosa opera lirica). Questo perché, come viene spiegato nell’introduzione o “overture”, il libro nasce dalla volontà di mettere fine alla confusione che esiste nel mondo della dermatite atopica, costituito da anni e anni di informazioni spesso discordanti, credenze, affermazioni e consigli pratici che lasciano il tempo che trovano. Interessante è l’esplorazione dell’ambito musicale, l’intenzione è quella di  abbassare i toni trasformandoli in una melodia in cui la competenza delle spiegazioni si sposa con le evidenze scientifiche.

Tra metafore di facile comprensione (come quella che paragona la barriera cutanea a una parete di cemento che si sta sgretolando), disegni esplicativi (in cui ad esempio si spiega in che modo si manifestano i primi sintomi della Dermatite Atopica, o come si comporta la Barriera Cutanea del malato affetto da questa patologia) e consigli per il trattamento quotidiano, la lettura del volume scorre con leggerezza e velocità nonostante la serietà della tematica, aprendo anche nuove prospettive di cura in chi è costretto a vivere questa condizione.  Il risultato è uno strumento di supporto al medico nella gestione quotidiana del paziente atopico, redatto con un linguaggio semplice ma autorevole: alla portata di tutti. Perchè in fondo l’educazione terapeutica è l’arma principale per prevenire, affrontare e gestire i sintomi di una patologia di difficile compresione e la cui diffusione purtroppo, dati statistici alla mano, è in rapido aumento in tutto il mondo, riguardando non solo pazienti in età pediatrica ma sempre più adulti.