La miglior difesa è l’attacco. Questa celebre frase, viene spesso attribuita al generale e filosofo cinese, Sun Tsu, ( VI secolo a.C.) autore di uno dei più importanti trattati di strategia militare di tutti i tempi, L’arte della guerra. In realtà il suo testo recita qualcosa solamente simile: l’invincibilità risiede nella difesa; la possibilità di vittoria nell’attacco. Resta allora da capire se la paternità dell’aforisma, divenuto famoso nel mondo del calcio, è da attribuire all’allenatore brasiliano Gentil Cardoso, attivo negli anni ‘50 del secolo scorso, oppure al nostro Arrigo Sacchi. Il significato è molto chiaro: anticipare l’avversario, attaccandolo per primo, pone in una condizione di superiorità nei suoi confronti. Questa filosofia è applicabile anche a pelle e mucose, che come tessuti di rivestimento e di difesa nei riguardi degli aggressori esterni, non svolgono solo una funzione di barriera ma hanno invece un ruolo fondamentale nella risposta immunitaria, difendendoci attivamente dalle invasioni microbiche e virali. Tutto ha origine circa nove settimane dal concepimento. Le cellule staminali che risiedono nel midollo osseo, si differenziano in linfociti B e linfociti natural killer, protagonisti della immunità naturale o umorale e ben presto, nella vita fetale, alcuni di loro migrano nel timo dove si dividono e differenziano in altri tipi di linfociti T (helper, infiammatorio, killer) che garantiranno l’immunità cellulomediata. Appena formate, entrambi i tipi di cellule entrano in circolo localizzandosi nella milza, nei linfonodi e nei tessuti linfoidi intestinali dove, incontrando gli antigeni degli invasori, sono pronti ad attaccarli. I linfociti B e T sono le sentinelle circolanti dell’organismo, in continua caccia. I primi si prendono cura degli agenti patogeni extracellulari, mentre i secondi combattono i patogeni intracellulari come i virus, e secernono le linfochine, che controllano l’attività di altre componenti del sistema immunitario. La difesa immunitaria è un sistema complesso ma fortemente integrato in cui le cellule epiteliali e lo strato epidermico sono coinvolti nella difesa immuno-mediata. I cheratinociti, sono capaci di produrre interleuchina 1, che attiva la risposta flogistica e la risposta immune, e le interleuchine 3 e 8 che intervengono nei successivi eventi immunitari locali. I cheratinociti liberano anche la lnter-cellular ahesion che consente l’interazione locale fra linfociti T e cellule di Langerhans, disposte nello strato soprabasale dell’epidermide. Lo stimolo antigenico spinge queste cellule a migrare nel derma e di lì, per via linfoematica, verso le strutture linfoidi, portando ai linfociti T, attivati anche tramite la produzione di Interleuchina 1, l’informazione relativa all’antigene, registrata sulla cute ed evidenziata tramite il proprio complesso di istocompatibilità di superficie (MHC Il). Altre cellule immunocompetenti, sono i leucociti e i mastociti, presenti nello strato connettivale sottoepiteliale e nel derma. In caso di necessità, l’esercito di difesa si arricchisce per via ematica, tramite un meccanismo di chemiotassi, di vasodilatazione, di attivazione degli endoteli capillari e di diapedesi, di una schiera di neutrofili, basofili, eosinofili, cellule circolanti capaci di realizzare un’opera di pulizia locale o di amplificare e prolungare il fenomeno immunitario iniziato a livello superficiale. Invecchiando, il nostro sistema di difesa si indebolisce sempre più, lasciando spazio a diverse patologie. Il consumo di tabacco, lo stress, un eccesso di raggi solari, di raggi x, la malnutrizione o l’assunzione di droghe, producono radicali liberi che in condizioni normali, sono tenuti sotto controllo attraverso un sistema di enzimi, senza i quali l’organismo andrebbe rapidamente incontro a gravi processi degenerativi. Oggi sappiamo che è possibile migliorare la funzionalità del nostro sistema immunitario offrendo all’organismo una difesa verso infezioni, nuove e ricorrenti come l’herpes, che compaiono ogni qualvolta l’organismo per uno stress o durante una convalescenza presenta delle capacità difensive ridotte. Batteri, funghi e virus specifici sono le cause di tante lesioni e patologie cutanee come foruncoli e ascessi, fungo di mare, candidosi vaginale o mughetto, o di infezioni virali come le verruche, o di patologie quali l’influenza, la varicella e il morbillo, ma a rendere il loro attacco più efficace è soprattutto l’incapacità dell’organismo di opporsi all’infezione in maniera adeguata. Studi su diverse cavie e tipologie di animali, hanno dimostrato che la somministrazione di integratori alimentari può determinare una crescita del volume del timo e un conseguente potenziamento delle funzioni immunitarie nei riguardi di agenti infettivi. Gli autori degli studi hanno ipotizzato che la cosa è possibile anche per l’uomo e che, con una buona prevenzione, la speranza e la qualità della vita potrebbe allungarsi e migliorare notevolmente. L’apporto degli integratori alimentari offre un modo per rafforzare il sistema immunitario che darà risultati evidenti attraverso una maggiore resistenza alle infezioni batteriche e virali, ma anche sull’aspetto e funzionalità di pelle, vasi sanguigni e articolazioni che tenderanno a riassumere elasticità e tono.