Skin refreshing thermafractionalas

di Monica Meneghetti

Il mondo dei laser per lo skin resurfacing si arricchisce di una nuova metodica che sfrutta due diverse lunghezze d’onda e una particolare nanotecnologia.

Skin refreshing thermafractionalas La formazione delle rughe è il segno più caratteristico dell’invecchiamento cutaneo. Didatticamente si dice che sono tre le principali cause che ne determinano l’insorgenza: 1) variazione della componente strutturale del derma (collagene ed elastina); 2) tensione permanente dei muscoli mimici facciali; 3) diminuzione della capacità difensiva della cute. 

Qualunque ne sia l’origine, le rughe non piacciono assolutamente e sempre più pazienti oggi richiedono di eliminarle attraverso tecniche meno invasive e dai tempi di recupero più brevi. Negli ultimi 15 anni per uno skin resurfacing si è passati dal laser CO2 superpulsato al laser Erbium-Yag , ma la possibilità di un gran numero di effetti collaterali, l’alto rischio di complicanze e il prolungato tempo di ripristino delle normali attivita’ relazionali ne hanno putroppo ridotto notevolmente l’impiego. Successivamente per un trattamento meno invasivo si è cominciato a usare laser con differenti lunghezze d’onda, luci pulsate e sistemi a radiofrequenza non ablativi, la cui efficacia, pero’, non può essere paragonata a quella delle tecniche di resurfacing. Recentemente è stata introdotta una nuova tecnica di rimodellamento che unisce i vantaggi della mini invasivita’ alla grande efficacia del resurfacing.

Dopo anni di ricerche, l’Azienda Laser.com ha sviluppato la nuova metodica denominata TFL, nota come thermafractionalase, che sfrutta la sinergia di due sorgenti laser, una da 1540 nm che crea sulla cute microdanni termici del diametro di 100 microns, l’altra da 1000 nm che stimola la produzione di neo-collagene ed elastina.Il laser termofrazionato determina una coagulazione non ablativa con una conseguente microesfoliazione dell’epidermide e un danno termico che crea uno shrinkage delle fibre, seguito da una fase di proliferazione con reclutamento di fibroblasti e incremento delle fibre di collagene. Tutto ciò è possibile non solo per le particolari caratteristiche di queste due lunghezze d’onda, ma anche per l’utilizzo di nano-tecnologie nella realizzazione di uno speciale manipolo in grado di erogare 1000 microspots al secondo mantenendo l’energia selezionata. Nella maggior parte dei casi il trattamento è ambulatoriale e risulta essere quasi indolore, tuttavia alcuni pazienti possono richiedere l’utilizzo di sostanze anestetiche topiche. Le principali indicazioni cliniche sono: 1) fotoringiovanimento; 2) riduzione delle rughe; 3) rimodellamento delle cicatrici acneiche; 4) riduzione delle lesioni pigmentate. Dopo una detersione della pelle si procede con 2 o 3 passaggi laser in base alla patologia.

Il trattamento può essere ripetuto ogni 10-15 giorni per un massimo di 3 o 4 volte. Per ogni impulso laser il paziente avverte una sensazione di piccole punture di spilli e notera’ immediatamente un intenso eritema che può persistere per un massimo di 24-48 ore. Oltre al viso la metodica TFL può essere applicata anche su collo, decolletè e mani. Tutti i soggetti trattati hanno dimostrato una grande tollerabilita’ al trattamento, notando un notevole miglioramento della cute e guadagnando una maggiore sicurezza nella vita relazionale. Laser.com ha poi abbinato all’apparecchiatura TFL uno strumento per diagnosticare al meglio la patologia da trattare. Skin tester monitorizza infatti dettagliatamente la pelle e, grazie alle informazioni riportate, permette all’operatore di definire con maggior selettivita’ le indicazioni del trattamento da eseguire. Ovviamente è anche possibile mostrare direttamente al paziente i risultati ottenuti. La nuova metodica ha già suscitato grande attenzione fra gli specialisti e i risultati finora ottenuti, fanno pensare che la metodica termofrazionata sara’ presto inserita fra gli standard di trattamento per il fotoringiovanimento, il rimodellamento delle cicatrici d’acne e la riduzione delle lesioni pigmentate.