Alopecia: un protocollo efficace

Dott.ssa Michela Starace, MD, PhD IRCCS AO-Universitaria, Bologna

Lo studio delle malattie dei capelli è in costante crescita. Anche i protocolli di cura sono più efficaci mentre una diagnosi tempestiva è molto importante per la prognosi. Il primo passo è una buona anamnesi e un esame clinico. Utili i test di laboratorio, con la tricoscopia strumento fondamentale per la diagnosi. L’alopecia androgenetica e il telogen effluvium sono le condizioni più frequenti in cui si assiste alla caduta dei capelli. La prima (AGA) è la causa più comune di alopecia non cicatriziale e colpisce fino al 50% delle donne e l’80% degli uomini durante la loro vita (1), con una frequenza che aumenta con l’età dopo la pubertà. Come noto, la malattia è caratterizzata da una progressiva miniaturizzazione dei follicoli piliferi in aree selezionate del cuoio capelluto, in individui geneticamente predisposti. L’AGA è caratterizzata da un progressivo diradamento dei capelli che si sviluppa sotto l’influenza di un metabolita del testosterone, il diidrotestosterone (DHT), in un contesto di suscettibilità geneticamente determinata dei follicoli piliferi, nelle regioni frontale, temporale e del vertice. Le manifestazioni cliniche sono diverse nei due sessi. Nei maschi l’AGA determina una progressiva recessione fronto-temporale e una perdita al vertice, mentre nelle donne l’attaccatura frontale è conservata e la perdita di capelli coinvolge più o meno uniformemente la regione frontale, posteriormente all’attaccatura. È però risaputo che è possibile riscontrare un pattern femminile nel maschio e viceversa. L’AGA maschile viene valutata utilizzando la scala Hamilton-Norwood che distingue 12 gradi di gravità. Nelle pazienti di sesso femminile si ricorre invece alla scala Ludwig, che distingue 3 stadi, o alle scale Sinclair (5 stadi) e Savin (6 stadi). L’alopecia androgenetica è una malattia a lenta progressione che, se non trattata, induce un diradamento diffuso dei capelli nelle aree del cuoio capelluto sensibili agli androgeni. Secondo le più recenti linee guida europee (2), sono disponibili trattamenti medici efficaci, come la finasteride e il minoxidil, con livello di evidenza 1, ma come è noto, sono terapie croniche che possono perdere efficacia nel tempo. Il minoxidil rappresenta ancora una pietra miliare come “stimolatore della crescita dei capelli”, anche se il meccanismo preciso della sua azione non è completamente compreso (3). Il trattamento deve essere continuo e non sospeso per mantenere i risultati. L’efficacia delle terapie convenzionali con finasteride e minoxidil, in termini di arresto della progressione dell’alopecia e di induzione della ricrescita di nuovi capelli, è variabile tra il 40% e il 60% (2), pertanto negli anni sono stati introdotti trattamenti fisici adiuvanti per ottenere risultati più rapidi e migliori, soprattutto per quei pazienti che non si ritengono soddisfatti o che desiderano un ulteriore miglioramento clinico. Inoltre, l’alopecia androgenetica può avere inizio con un episodio di telogen effluvium (TE). Per convenzione questo temine definisce una perdita di capelli diffusa che si verifica circa 3 mesi dopo un evento scatenante e dura per circa 6 mesi. Nel TE, la perdita di capelli è solitamente inferiore al 50% dei capelli totali (4,5) e si verifica più frequentemente nel sesso femminile, come conseguenza di un’interruzione del ciclo follicolare con passaggio improvviso dalla fase di crescita (anagen) alla fase di riposo (telogen) (6). Le possibili cause includono malattie sistemiche, farmaci, febbre, stress, perdita di peso, parto, carenza di ferro e disturbi infiammatori del cuoio capelluto. Recentemente è stato suggerito di inserire tra le cause anche l’infezione da COVID-19. La terapia del telogen effluvium si basa sull’assunzione orale di nutrienti contenenti ferro, vitamine e aminoacidi e l’applicazione topica di lozioni cosmetiche formulate per bloccare la caduta acuta dei capelli, che promuovono la loro crescita (7), tra cui l’Insulin-likegrowthfactor 1 (IGF-1), Fibroblastgrowthfactor (FGF) e VascularEndotheliaGrowth Factor (VEGF). Nel corso degli anni diversi tipi di trattamenti fisici hanno assunto un importante ruolo adiuvante, soprattutto per quei pazienti che non hanno visto risultati con le terapie mediche o che vogliono ottenere di più. Nel protocollo Tricopat per il trattamento dell’alopecia androgenetica, da noi adottato, si ricorre a microaghi di 0,25 mm che non provocano una lesione profonda – e quindi non si stimola la formazione di cicatrici – e questa procedura è sufficiente per indurre l’irritazione della pelle e innescare le funzioni di riparazione cutanea (come misurato dall’induzione di TGF-beta, TGF-alfa, FGF 7, PDGF), con conseguente deposito di collagene da parte dei fibroblasti. Per valutarne l’efficacia e la tollerabilità, abbiamo condotto uno studio su 60 pazienti, 30 maschi e 30 femmine, per un periodo di 12 mesi (8). Questa tecnica funziona aumentando il flusso di sangue al follicolo pilifero, stimolando le cellule staminali e inducendo l’attivazione dei fattori di crescita per neovascolarizzazione e neocollagenesi. Come è noto in letteratura, numerosi fattori di crescita sono in grado di stimolare il ciclo dei capelli (9-12). Il VEGF, essenziale per l’angiogenesi e la permeabilità vascolare, è responsabile del mantenimento della corretta vascolarizzazione del follicolo pilifero nella fase anagen. IGF-I promuove la crescita regolando la proliferazione e la migrazione cellulare durante lo sviluppo dei follicoli piliferi. B-FGF promuove la fase anagen nei follicoli piliferi ed è considerato un potenziale promotore della crescita dei capelli. Il KGF è essenziale per la rigenerazione dei follicoli piliferi, stimolando la crescita di steli più resistenti. Infine, l’EGF ha un’azione diretta sui fibroblasti potenziando la loro azione sulla produzione di collagene ed elastina. Il nostro studio ha confermato il ruolo fondamentale dell’associazione tra l’uso di fattori di crescita veicolati associati alla tecnica della ionoforesi nell’aumento della ricrescita e del diametro dei capelli, senza alcun sintomo di disagio. Inoltre, la tecnica è semplice per l’operatore e piacevole per il paziente. Futuri studi clinici controllati di maggiori dimensioni serviranno a confermare l’evidenza dei benefici per i pazienti con una varietà di malattie dei capelli.

Bibliografia
1. Piraccini BM, Alessandrini A. Androgenetic alopecia. G ItalDermatolVenereol. 2014 Feb;149(1):15-24.
2. Kanti V, Messenger A, Dobos G, Reygagne P, Finner A, Blumeyer A, Trakatelli M, Tosti A, Del Marmol V, Piraccini BM, Nast A, Blume-Peytavi U. Evidence-based (S3) guideline for the treatment of androgenetic alopecia in women and in men – short version. J EurAcad Dermatol Venereol. 2018; 32(1): 11-22.
3.M. Barbareschi The use of minoxidil in the treatment of male and female androgenetic alopecia: a story of more than 30 years. G Ital Dermatol Venereol. 2018 Feb;153(1):102-106.
4. Kligman AM. Pathologic dynamics of human hair loss. Telogen effluvium. Arch Dermatol, 83: 175, 1961.
5. RM Krueb Diffuse hair loss. In: Blume-Peytavi U, Tosti A, Whiting DA, Trueb R, editors. Hair growth and disorders, 1stedn. Berlin: Springer; 2008. pp.-259- 272.
6. Rebora A. Telogen effluvium: a comprehensive review. ClinCosmetInvestigDermatol. 2019 Aug 21;12:583-590.
7. R. Paus Frontiers in the (neuro-)endocrine controls of hair growth. J Investig Dermatol Symp Proc. 2007 Dec;12(2):20-2.
8. A Alessandrini, F Bruni, BM Piraccini, M Starace. Clinical study on the effectiveness and tolerability of preformed growth factors vehiculated through iontophoresis on patients with androgenetic alopecia and telogen effluvium. DPC Journal. In press
9. Philpott MP, Sanders DA, Kealey T. Effects of insulin & insulin- like growth factors on cultured human hair follicles: IGF-I at physiologic concentrations is an important regulator of hair follicle growth in vitro. J Invest Dermatol. 1994; 102:857–61.
10. Ebling FG, Hale PA, Randall VA. Hormones & hair growth. In: Goldsmith LA, editor. Biochemistry & physiology of the skin. 2nd ed. Clarendon Press, Oxford: 1991. p. 660–90.
11. Parsley WM, Perez-Meza D. Review of factors affecting the growth & survival of follicular grafts. J CutanAesthet Surg. 2010; 3:69–75.
12. Kapoor R, Shome D. Intradermal injections of a hair growth factor formulation for enhancement of human hair regrowth-safety and efficacy evaluation in a first-in-man pilot clinical study. J Cosmet Laser Ther. 2018 Oct;20(6):369-379.