di Marisa Paolucci

Usata dai romani per favorire il sonno, ma anche per affezioni dell’apparato digerente e respiratorio. Oggi il ravanello rallegra con il suo colore le nostre insalate.

Il ravanello è una pianta annuale, molto diffusa e prodotta in quasi tutte le regioni italiane, ideale da coltivare anche negli orti domestici. Appartenente alla famiglia delle crocifere, il Raphanus sativus, questo il suo nome botanico, è originario della Cina e del Giappone, dove è conosciuto e apprezzato da più di tremila anni. Ben conosciuti fin dall’epoca dei Romani e dei Greci, secondo la medicina antica, i ravanelli avevano la proprietà di favorire il sonno. Il loro ciclo biologico è molto breve (60-90 giorni dalla semina) ed è possibile, stando attenti a scegliere il periodo di semina più adatto, coltivarli in ambienti diversi, anche se i migliori sono quelli freschi e non troppo soleggiati con terreni a elevata fertilità. I ravanelli possono essere tondi, di colore rosso a volte striati di bianco e grossi come ciliegie; oppure di forma allungata, di colore rosso carminio o bianco e di dimensioni variabili. Le varietà coltivate sono numerose e vengono classificate in base al colore e alla forma della radice o alla stagione di coltivazione. Le più diffuse in Italia, tra quelli tondi e rossi sono Cherry Belle e Saxa, tra quelli bianchi e oblunghi è la Candela di ghiaccio, mentre tra i ravanelli rossi e oblunghi predomina la varietà Candela di fuoco. Non tutti sono a conoscenza del fatto che la parte utilizzata della pianta è la sua radice, per questo i ravanelli più gustosi sono quelli più piccoli, quelli più grandi, invece, rischiano di essere legnosi. Il sapore pungente e la polpa bianca e croccante aggiungono gusto sia alle insalate che al pinzimonio, e si rivelano un’ottima e soprattutto leggera guarnizione per piatti a base di carne o pesce. Infatti, il suo bassissimo contenuto calorico, solo 11 calorie per 100 grammi, li rende un alimento fondamentale e una alternativa preziosa ai tradizionali menu’ dietetici.

Con riferimento alle sue proprietà fitoterapiche, tradizionalmente si sa che il ravanello ha proprietà diuretiche e depurative. Svuota la cistifellea, è un efficace calmante della tosse, ed è molto utile, sotto forma di centrifugato con un’aggiunta di miele, durante le bronchiti catarrali. Inoltre, questa versatile pianta si può rivelare efficace come coadiuvante naturale nella cura di disturbi quali l’inappetenza, l’empatismo, i reumatismi, l’asma e quasi tutte le affezioni polmonari. In caso di calcoli alla colecisti o d’insufficienza epatica può rivelarsi utile bere mezzo bicchiere del suo succo prima dei due pasti principali. Dal punto di vista della composizione: il ravanello contiene sali minerali e vitamine B e C, è anche ricco di fibre, sodio, calcio, fosforo e ferro. E adesso qualche consiglio pratico per poter utilizzare al meglio questo prezioso alimento. Iniziamo col dire che quando si decide di acquistarlo bisogna fare attenzione che il ravanello non sia morbido al tatto. Per pulirlo al meglio, si devono prima togliere la punta e le foglie e poi lo si deve lasciare per qualche tempo in acqua fredda: ciò aumenterà la sua croccantezza. Ricordarsi infine che può essere conservato in frigorifero ma che deve essere consumato prima che le sue foglie si affloscino.
Maschera al ravanello
Ottima per attenuare le macchie derivanti dalla tintarella estiva. Prendere una decina di ravanelli e del sale da cucina. Tagliateli a fette, lasciandoli per circa mez­z’ora in un colino con sale per far eliminare l’acqua. Frullateli e stendete la polpa sul viso. Sciacquare dopo mezz’ora.