Virtù della pesca
di Marisa Paolucci
Di antica origine, è attualmente diffusa in tutto il mondo. Grazie alle sue virtù, alla sua succosità e alla capacità dissetante.
Le origini di questo frutto oggi così diffuso, sono lontane nel tempo, e risalgono a migliaia di anni fa. Le prime testimonianze arrivano dalla Cina, dove circa 3000 anni fa, le pesche venivano rappresentate nelle pitture, nelle decorazioni su porcellana, oltre a essere presenti nelle parole di alcune poesie. Il frutto era considerato simbolo di lunga vita e immortalità. Il lungo viaggio della pesca cominciato probabilmente proprio dalla Cina, prosegue nel tempo fino a raggiungere la Siria, la Persia, dove fu scoperta dai Romani che per questo la chiamarono prunus persica, in quanto la consideravano originaria di questo paese.
Dai testi classici si evince che era conosciuta anche in Grecia fin dal IV secolo avanti Cristo. Oggi il cultivo della pesca è diffuso in tutti i paesi del Mediterraneo, naturalmente in Asia, ma anche in America e in Australia. Ci sono molte varietà di pesche, il modo più semplice per distinguerle è quello di far riferimento alla buccia: le pesche a buccia vellutata e le pesche a buccia glabra le cosiddette pesche noci, non hanno lo stesso effetto vellutato sulla buccia, sono meno profumate ma contengono gli stessi principi attivi. Un altro modo per distinguerle fa capo alla polpa: le pesche più diffuse sono a polpa gialla, ma numerose sono anche quelle con la polpa bianca.
La pesca è uno dei frutti per eccellenza dell’estate, proprio per il gusto, la succosità, e soprattutto la capacità dissetante legata alla grande percentuale di acqua in essa contenuta (85%) e alla presenza di acido citrico. Ai fini dietetici da non sottovalutare il basso valore energetico, solo 28 calorie per ogni etto, che le permette di essere inserita in qualunque regime nutrizionale. Inoltre va ricordato che una sola pesca contiene il 10% di vitamina C rispetto al fabbisogno giornaliero del nostro organismo, e oltre alle vitamine A, B1, B2, PP, possiede proprietà nutritive ed energetiche. Svolge poi un’importante azione diuretica, e contribuisce a regolare le funzioni intestinali stimolando la secrezione dei succhi gastrici mentre è particolarmente indicata per chi soffre di disturbi artritici e gottosi. Le foglie, i fiori e la mandorla del nocciolo contengono una sostanza chimica che libera acido cianidrico, pertanto non vanno mangiati.
Nella cosmesi, si utilizzano la polpa per la preparazione di creme, maschere rinfrescanti per il viso, oli da bagno e saponi. Il succo per lozioni che attenuano le macchie cutanee. In generale la pesca ha sulla pelle un’azione idratante e addolcente, con un leggero effetto esfoliante.
La pesca è un frutto molto delicato e viene sottoposto a trattamenti fitoterapici intensi che purtroppo vengono assorbiti, quindi chi vuole mangiarla con la buccia deve lavarla molto bene. Un consiglio pratico: se acquistate pesche non ancora mature potete ottenere una buona maturazione anche in casa, basta mettere le pesche in un sacchetto di carta marrone di quelli distribuiti normalmente nei mercati, per 2 o 3 giorni a temperatura ambiente, le pesche saranno pronte da mangiare una volta morbide al tatto e profumate; è importante l’uso del sacchetto di carta marrone in quanto le pesche nella fase della maturazione producono l’etilene, un gas naturale che stimola la maturazione. Inoltre il sacchetto di carta trattenendo l’umidità prodotta dalla frutta durante la fase della maturazione ne previene l’avvizzimento, permettendo alla frutta di respirare mantenendo l’ambiente nelle giuste condizioni. I sacchetti di plastica invece accelerano troppo velocemente il processo di maturazione in quanto aumentano l’umidità in maniera consistente e la frutta potrebbe marcire. Le pesche una volta mature vanno mangiate subito e per gustarle al meglio toglietele dal frigorifero almeno un’ora prima.