L’ortica: usi e proprietà

Spesso dell’ortica si conoscono solo gli effetti urticanti che ha sulla pelle. In realtà essa è dotata di incredibili proprietà curative, stimolanti ed è ottima per preparare squisiti manicaretti.

di Marisa Paolucci

L’ortica è una pianta trattata con diffidenza per il suo effetto urticante, tuttavia la saggezza popolare, ne ha sempre apprezzate le grandi proprietà. Pare che il primo a utilizzarla sia stato Nabucodonosor re di Babilonia, che decise di nutrirsi di sola ortica per 7 anni per ritrovare la saggezza perduta. I soldati romani ne facevano un uso più traumatico: nei luoghi con clima rigido, si percuotevano il corpo con le ortiche poichè l’urticazione aveva effetto riscaldante. Qualità, quest’ultima, che secondo la medicina popolare ne faceva un ottimo rimedio naturale per curare le parti del corpo colpite da affezioni reumatiche. Dalle leggendarie doti magiche, secondo alcune favole se la si tiene con le radici verso l’alto durante una notte di luna piena si può far passare la febbre a un ammalato semplicemente pronunciandone il nome, se ne apprezzano fin dal Medioevo le lunghe fibre contenute nel fusto che producono un tessuto resistente, alternativa efficace a cotone, canapa e lino. Appartenente alla famiglia delle Urticacee, ne esistono varie specie, tra le quali la più comune è l’urtica dioica: pianta perenne dal fusto eretto e le foglie dentellate che può raggiungere il metro e mezzo di altezza e cresce spontaneamente nei boschi, vicino alle case e lungo i sentieri fino a 2400 m di altezza.

Il nome urtica deriva dal latino urere, che significa bruciare. In realtà il tipico bruciore causato dallo sfregamento delle foglie di ortica sulla pelle è indicativo delle doti curative di queste che aumentano l’ossigenazione con vasodilatazione locale. Inoltre, sempre le foglie, sono ricchissime di sali minerali, specialmente ferro, fosforo, magnesio, calcio, silicio: elementi che ne fanno un ottimo diuretico e depurativo naturale; esse contengono anche vitamine A, C, K, acido formico e tannino. L’ortica ha proprietà antianemica: il ferro e la clorofilla di cui abbonda stimolano la produzione di globuli rossi, rendendola ideale per le anemie; è ricostituente e tonificante (consigliata in caso di convalescenza, denutrizione ed esaurimento); e depurativa e diuretica, ideale in caso di disturbi reumatici, artrite, gotta, calcoli renali.

L’ortica ha inoltre una grande capacità di alcalinizzare il sangue, facilitando l’eliminazione di residui acidi del metabolismo, strettamente legati a queste malattie. Facilita la digestione e la capacità di assimilare i cibi, in quanto contiene piccole quantità di creatina, ormone prodotto da alcune cellule del nostro intestino, che stimola la secrezione del succo pancreatico e la motilità dello stomaco e della cistifellea. E’ astringente (utile in caso di diarrea, colite o dissenteria); ipoglicemizzante (abbassa il livello di zuccheri nel sangue); galattogena (aumenta la secrezione del latte materno ed è consigliata durante l’allattamento); ha effetto emolliente, ed è usata nelle malattie croniche della pelle, specialmente per eczemi e acne; pulisce, rigenera e rende più bella la cute. Usata contro la caduta dei capelli, è un ottimo antiforfora sotto forma di decotto, che si friziona direttamente sulla cute. Infine, per quanto riguarda l’alimentazione, il suo alto valore nutrizionale e il suo sapore aromatico la rendono di per sè un piatto appetitoso. Ottima se lessata e condita come gli spinaci (in questo caso andrebbe bevuta una volta al giorno anche l’acqua della cottura perché depurativa), se ne apprezza pienamente il sapore sotto forma di zuppa, risotto verde, frittata, saltata in padella con olio e aglio, come ripieno di ravioli e salsa verde per il lesso. Un’ultima considerazione: i peli urticanti delle foglie vengono neutralizzati sia da una bella lavata che da una cottura brevissima.