Il gusto acidulo della mela cotogna

Dolce tortura per chi non ama i sapori aciduli e vero toccasana per l’intestino. Utile contro le rughe e la disidratazione: la mela cotogna tra leggenda e realta’

di Marisa Paolucci

Non è la seduttiva mela di Biancaneve, ma il frutto dedicato a Venere e per secoli considerato di buon auspicio e fecondita’, immancabile nei riti matrimoniali. Il melo cotogno (Cydonia vulgaris) è un piccolo albero delle rosacee come il melo e il pero originario di un’area che va dall’Asia Minore fino alla Cina. La sua coltivazione era già nota in epoca greca e romana, come testimoniano gli antichi affreschi di Pompei. Si distinguono due tipi in base alla forma del frutto: i maliformi, più apprezzati, e i piriformi, di dimensioni variabili e spesso asimmetrici, di colore giallo oro intenso nella piena maturazione, con polpa poco dolce e astringente. In Italia il cotogno cresce spontaneo in molte regioni, e spesso è utilizzato come portainnesto del pero.
Raggiunge un’altezza di 4-6 metri e ha fiori bianco-rosati. La raccolta della mela cotogna avviene tra settembre e ottobre, periodo di maturazione. Difficilmente i frutti sono consumati freschi perché la polpa è troppo dura e astringente; ma proprio perché ricca di pectine, viene usata come addensante di marmellate e per produrre mostarde, gelatine, confetture, liquori e distillati. Il frutto ha un profumo fragrante e persistente, usato tradizionalmente per profumare gli armadi e la biancheria. Ha proprietà tonico-astringenti, antinfiamatorie dell’apparato digerente, emollienti, sedative; questo grazie alla presenza dei tannini che rallentano la peristalsi e proteggono la mucosa intestinale, rafforzano i tessuti rendendo gli strati di mucosa più superficiali meno fragili. Essi esercitano anche un’azione antibatterica. Le mucillagini contenute nei semi contrastano invece efficacemente la disidratazione dell’epidermide e l’insorgere delle rughe. Ecco una ricetta tradizionale: far macerare la buccia di tre mele cotogne non trattate in alcol, per due settimane; filtrare e conservare in una bottiglia chiusa, quindi passare la lozione con un batuffolo di cotone la mattina e la sera dopo la pulizia del viso. Per una maschera antirughe, invece, frullare i semi delle mele cotogne con sufficiente acqua da creare un impasto non troppo morbido; lasciare riposare per un quarto d’ora e poi applicare l’impasto sul viso, lasciandolo agire per trenta minuti per poi sciacquarlo con acqua tiepida. Contro la gola infiammata, invece, far cuocere due mele cotogne in poca acqua addolcita con il miele finchè la polpa non sara’ completamente molla, quindi filtrarla; diluire un cucchiaio del decotto in un bicchiere d’acqua e fare i gargarismi tre volte al giorno.
Contro la tosse, invece, lasciare macerare per circa un’ora un cucchiaio di semi di cotogna in una tazza d’acqua bollente; filtrare, addolcire con il miele e bere quando necessario.

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