di Ornello Colandrea
…per le sue proprietà aromatizzanti, antinfiammatorie, astringenti, il lampone trova largo impiego in erboristeria e cosmetica…
Il lampone è un arbusto appartenente alla Famiglia delle Rosaceae, genere Rubus, molto frequente nella media e alta montagna con fusti molto spinosi e superficie pruinosa. La pianta è originaria dell’Europa continentale e dell’Asia Minore, e viene coltivata principalmente nel Nord America, Italia (Nord), Svizzera, Germania, Francia e Scozia. In generale ha caratteristica di presentarsi con fusti differenti: quelli di un anno sono, infatti, eretti e semplici; quelli di due anni sono arcuati e ramificati. Si tratta di una pianta autofertile e quindi può essere coltivata anche una sola varietà; ha bisogno pero’ dell’impollinazione delle api, che se presenti visitano molto volentieri i fiori di questa specie e producono un miele dell’aroma molto delicato. La qualità europea della pianta (specie idaeus) fiorisce normalmente tra maggio e giugno e cresce tipicamente negli spazi aperti all’interno di un bosco o colonizza opportunisticamente parti di bosco che sono state oggetto di incendi o taglio del legno. è facilmente coltivabile nelle regioni temperate e ha una tendenza a diffondersi rapidamente. Il dolce frutto che produce è identificato con lo stesso nome di lampone, è molto delicato e dal gradevole profumo, matura in tarda estate o inizio autunno. A volte questo si presenta ricoperto da uno strato di pruina (sostanza cerosa prodotta dalle cellule superficiali), che rende il colore opaco e poco attraente. I frutti del lampone sono non solo un alimento energetico e dissetante, ma anche una buona sorgente di vitamine e di sali minerali, quali potassio, fosforo e ferro oltre all’acido citrico e al fruttosio che ne fanno anche un ottimo ricostituente e rinforzante naturale. Nella medicina popolare il lampone veniva utilizzato per irrobustire le gengive tramite gargarismi effettuati col suo succo, depurare il sangue, lenire disturbi gastrointestinali e alleviare le eruzioni cutanee.
In passato se ne consigliava addirittura la somministrazione alle donne in gravidanza, per scongiurare il rischio di aborto. Dalle foglie della pianta invece si ricavano tisane leggermente lassative, mentre sotto forma di decotto queste si rivelano utilissime in caso di infiammazioni cutanee. I lamponi vanno trattati con molta delicatezza e, come le fragole, si devono conservare appena colti (il periodo migliore per farlo è luglio-agosto) e possibilmente senza lavarli, per non togliere loro profumo e sapore. Le foglie invece si raccolgono in giugno, prima della fioritura, e per conservarle al meglio vanno essiccate al sole e conservate in sacchetti di carta o tela. Il succo che si ottiene dai frutti maturi e lo sciroppo preparato servono soprattutto in inverno, per prevenire i raffreddori. A parte il consumo diretto o la surgelazione, i lamponi vengono utilizzati dall’industria per la produzione di gelatine, confetture, sciroppi per bibite o per medicinali, coloranti naturali per cosmetici. I frutti migliori vengono invece inviati alla surgelazione rapida per ottenere un prodotto di qualità destinato prevalentemente alla pasticceria, all’industria dei gelati e degli yogurt. In cucina il frutto si utilizza al naturale, sotto forma di succo, sciroppo, marmellate, gelatine, sorbetto, per aromatizzare liquori e grappe, bevande fermentate e acquavite. Per finire, in cosmetica, i frutti maturi sono utilizzati per la creazione di maschere di bellezza vitaminizzanti e astringenti.