Insalata nelle diete
Di Maria Mancini
C’è alimento ideale nelle diete. Contiene poche calorie, è ricca di acqua, fibre e sali minerali. Ma non è finita: l’insalata regala al nostro corpo anche ferro, potassio e calcio. Per questo ha sempre più successo a tavola “Ci facciamo una bella bistecca?”. “Ma sei matto? Io a pranzo mangio un’insalata e basta”. E no, l’invito a colazione non funziona più, a meno che non sia rivolto davanti a una delle tante ‘insalateriè che sempre più popolano il nostro scenario urbano. Si’, ‘insalateriè. Le abbiamo chiamate così per comodità: quei posti (quasi dei santuari, dei luoghi di culto), sempre più frequenti (come abbiamo detto) dove il piatto forte è l’insalata. Mista, variegata, colorata, grande o addirittura gigante. L’insalata, insomma, trionfa sulla tavola: nei ristoranti, nei bar che per lo spuntino veloce stanno accantonando il panino a favore delle verdi foglie, e in casa.
Una moda tra le mode? Si’, almeno in parte, vista la sponsorizzazione che ne fanno nei piani alti del mondo dorato: dai manager alle supermodelle. L’ultimo must in fatto di salute? Si’, ma a ragione. Vediamo perché. Partiamo dalle vitamine, di cui tutte le insalate sono ricche. Vitamina B, anzitutto, specialmente tiamina e riboflavina, e poi vitamina C, offerta generosamente (ben 59 mg) da un etto di lattuga contro ad esempio i 50 mg che ci danno 100 grammi di arance. Ancora: vitamina A, preziosa per la pelle, che il radicchio rosso dispensa in abbondanza: 542 mg contenuti in un etto e di cui sono ricche anche l’indivia e la cicoria. Ma non basta: l’insalata è ricchissima di acqua (di cui è composta per un buon 95 per cento), fatto che la rende indispensabile per disintossicare l’organismo e per reintegrarlo dei liquidi perduti. Che dire poi dei sali minerali? Semplicemente che li contiene in abbondanza insieme alle fibre (2 grammi su ogni 100 grammi d’insalata), garantendo quindi il successo delle diete povere di calorie. Il perché è semplice: le fibre contribuiscono ad aumentare il senso di sazietà e i sali minerali a combattere quella sensazione si spossatezza che si prova quando si è a dieta stretta. Ma un piatto d’insalata fornisce anche parecchio fosforo, ferro e calcio (circa 70 mg per 100 grammi d’indivia). Infine le calorie, un vero fiore all’occhiello dell’insalata.
Se ne contano appena 25 per un etto di foglie verdi! Ma se l’insalata è nota soprattutto come piatto forte nelle diete, pochi sanno che possiede anche proprietà terapeutiche. Ad esempio l’azione digestiva è favorita dalla presenza di sostanze come acido ossalico, citrico, ascorbico e malico. L’azione lassativa si deve invece all’alto contenuto di fibra e quella diuretica alla prevalenza del potassio sul sodio che facilità l’eliminazione dell’eccesso dei cloruri. Ma per sfruttare al meglio le virtù dell’insalata, bisogna osservare alcuni accorgimenti. Primo: non esagerare con il condimento. Proprio perché si tratta di un cibo “ultralight” spesso si ha la tendenza a insaporirlo bene e a volte più del necessario. Occhio anche all’uso del pane, dei cracker e di tutti quegli altri cibi che in genere si mischiano all’insalata: tonno, uova, formaggi. Va bene consumarne un po’: se infatti ci si nutre solo di verde, c’è il rischio di trattenere i liquidi aumentando quelli intercellulari con il pessimo risultato di trovarsi più gonfiore e più cellulite. Ma guai ad abusarne! La temuta insipidezza dell’insalata si può brillantemente risolvere aggiungendo nel piatto semi di cumino, rafano, rucola, basilico, capperi, sedano e magari qualche pezzo di frutta come mele o ananas.
E per chi non ha problemi di dieta, anche noci, olive e avocado. Ultima raccomandazione è consumare l’insalata fresca.
Come tutte le verdure, infatti, se assunta fuori stagione, l’insalata (e in particolare la lattuga) può essere soggetta a un maggiore accumulo di nitrati che possono trasformarsi in complessi chimici piuttosto dannosi per l’integrità cellulare. E per insalata fresca s’intende non solo quella di stagione, ma soprattutto quella che è rimasta in frigorifero al massimo tre giorni. Quindi deve essere di consistenza solida, senza macchie, abbastanza lucente e soprattutto ben asciugata dopo la lavatura. A questo punto, buon appetito!