Burro di karitè

Il ricco continente africano ci fornisce ancora una volta un suo prezioso ingrediente naturale molto usato in cosmetica

di Marisa Paolucci

Nel cuore dell’Africa, tra il Nilo e il Senegal, cresce spontaneamente l’albero di karitè, considerato dalle popolazioni indigene l’albero della giovinezza per le sue straordinarie proprietà rigeneranti. Della famiglia delle Sapotacee, nome botanico Butyrospermum Parkii, ha un aspetto che ricorda vagamente la quercia e può raggiungere i quindici metri di altezza, con fiori profumati e un frutto carnoso simile a una prugna che racchiude nel suo interno un nocciolo legnoso da cui si ricava il prezioso burro. Da secoli le popolazioni indigene, nei mesi tra marzo e aprile, ne raccolgono i frutti e, secondo il metodo tradizionale di produzione, ne macinano nei mortai le bacche essiccate al sole. Si ottiene così un ingrediente dal colore variabile tra il verde chiaro e il giallino, di odore gradevole e di sapore quasi dolce che può essere utilizzato allo stato puro o, vista la sua ricchezza di proprietà, come base per numerosi prodotti cosmetici. Da sempre in Africa viene prodotto a scopo alimentare, oltre che come cosmetico e farmaco. Secondo la tradizione locale si ritiene che il burro di karitè favorisca l’aumento della circolazione permettendo così l’ossigenazione del tessuto epidermico, migliorandone metabolismo e disintossicazione. In Africa si usa ogni parte della pianta: il frutto ha un sapore gradevole e viene cucinato secondo antiche ricette; il burro è adoperato come condimento; i residui delle lavorazioni vengono utilizzati come mangime per il bestiame; il legno, molto duro e pesante, è scelto per costruire oggetti artigianali. Il segreto che rende unico il burro è l’altissimo contenuto degli insaponificabili (dal 12 al 18 per cento), sostanze indispensabili per il mantenimento della naturale elasticita’ della pelle. Le donne africane, famose per la loro pelle vellutata, lo utilizzano fin dall’antichita’ come protettivo contro l’azione del sole, del vento e della salsedine. Effettivamente è un valido rimedio contro le irritazione e gli eritemi causati dai raggi solari, rallenta l’invecchiamento cutaneo, attenua le rughe restituendo una straordinaria elasticita’ e compattezza. Possiede inoltre un elevato grado di assorbimento e può essere così spalmato sul corpo senza lasciare alcuna traccia. Tradizionalmente è anche un ottimo balsamo per massaggi contro i reumatismi, gli indolenzimenti, le bruciature e le irritazioni della pelle. Per le sue proprietà antisettiche è ottimo per le dermatiti, le ulcere, la psoriasi e gli eczemi. Basta massaggiarle delicatamente più volte al giorno. Per i capelli sfibrati ha un’azione riparatrice. Durante l’allattamento va impiegato nella prevenzione delle ragadi, applicato sul seno immediatamente prima della poppata non da alcun fastidio al bambino e garantisce una elevata azione lenitiva e antinfiammatoria che favorisce i processi di rimarginazione cutanea. Viene incluso in prodotti per le smagliature, per stimolare l’azione dei fibroplasti, che come è noto, danno sostegno ed elasticita’ alla pelle. Usato come crema perr le mani rende la pelle morbida e rinforza le unghie fragili. Dopo la depilazione, riduce l’arrossamento. In poche parole: per una bellezza naturale senza controindicazioni.