La potenza delle arance rosse

del Prof. Francesco Bonina  et al. Dip. Scienze
Farmaceutiche – Università di Catania

Numerosi studi in vitro e in vivo dimostrano la forte capacità antiossidante e antiradicalica di un estratto proveniente dall’agrume arancia

Le arance rosse rappresentano uno dei simboli più noti della Sicilia orientale. In tutta la zona che circonda l’Etna, particolari condizioni ambientali ne hanno favorito la diffusione e la crescita. Non tutti sanno pero’ che questa varietà pigmentata di Citrus Sinensis (Var. Moro, Tarocco e Sanguinello), non è originaria di queste terre ma fu probabilmente introdotta nell’isola dagli Arabi nel VII secolo, mentre nel 1646 essa venne per la prima volta descritta, in termini scientifici nell’opera Hesperides, dal gesuita Ferrari che invece ne attribui’ l’importazione a un missionario genovese di ritorno dalle Filippine. Qualunque sia la verita’, è soltanto agli inizi del XIX secolo che la produzione di arance rosse in Sicilia assume una rilevanza primaria per l’agricoltura locale. Al contrario di quanto si possa immaginare, la differenza principale con le arance bionde non sta solo nel colore, dovuta a una maggiore presenza di pigmenti rossi appartenenti alla classe antocianine (90% cianidin-3-glucoside) ma soprattutto nella maggiore concentrazione di sostanze antiossidanti come gli acidi idrossicinnaminici (ferulico, cumarico, ceffeico e sinapico), flavanovi (esperidina e narirutina) e acido ascorbico. Queste sostanze rappresentano un potente pool antiossidante che difende il frutto dalle condizioni climatiche esterne (elevate escursioni termiche) che si verificano nella zona del vulcano. Numerosi lavori scientifici e sperimentali hanno dimostrato tali proprietà antiossidanti e antiradicaliche, superiori a quelle della vitamina C e del resveratrolo nel disattivare le specie radicaliche ossigenate durante il processo ossidativo delle lipoproteine a basso peso molecolare, processo che rappresenta un passaggio chiave nella genesi di alcuni fenomeni degenerativi tipici dell’aterosclerosi e dei disturbi cardiocircolatori. Per quanto riguarda la frazione flavononica, altri lavori riportano la sua capacità d’inibire la lipoperossidazione indotta in sistemi liposomiali da esposizione alle radiazioni UVB e la protezione esercitata sulla struttura del DNA nei confronti dei danni indotti dai raggi UVB. Altrettanto nota in letteratura è l’attivita’ biologica antiossidante in vitro e in vivo svolta dagli acidi idrossicinnaminici. Il Red Orange Complex™ (R.O.C.) ottenuto dal succo e dalle bucce delle tre ricordate specie di arance rosse coltivate nell’area vulcanica dell’Etna, contiene da 10 a 20% di tutti questi principi attivi antiossidanti e numerosi studi hanno dimostrato che le capacità di ridurre lo stress ossidativo in soggetti con compromesse capacità antiossidanti sono conservate interamente rispetto al frutto fresco. In particolare, in una di queste ricerche, è stata investigata la capacità del complesso di inibire la lipoperossidazione indotta da FeSO4 /istidina in colture cellulari di fibroblasti e cheratinociti umani, in maniera dose-dipendente. In un altro studio condotto in vivo, su volontari sani, l’estratto applicato topicamente, ha dimostrato di proteggere efficacemente la pelle dall’eritema e dai danni provocati da eccessive esposizioni alle radiazioni UVB. Allo scopo di verificare le potenzialita’ d’uso dell’estratto di arance rosse come ingrediente da utilizzare in prodotti salutistici e integratori alimentari sono stati condotte ricerche su soggetti diabetici, fumatori e sportivi. È infatti ampiamente riportato in letteratura che queste condizioni determinino un forte stato di stress ossidativo associato a una elevata concentrazione di radicali liberi presenti nel fumo delle sigarette. In particolare la somministrazione orale, due volte al giorno, di una capsula contenente 40 mg di Red Orange Complex per sette giorni consecutivi, ha evidenziato un notevole e significativo incremento della concentrazione plasmatica di gruppi tiolici (una delle classi di antiossidanti endogene più efficaci e che normalmente appare diminuita nei fumatori) e quindi una conseguente diminuzione del danno ossidativo indotto dall’eccessivo consumo di sigarette. Analogo studio è stato condotto in soggetti affetti da diabete mellito, una condizione in cui lo stress ossidativo è anche molto alto a causa di uno sbilanciamento tra la produzione di radicali liberi e sistemi antiossidanti endogeni, e che è tragicamente responsabile dell’insorgenza nel tempo delle gravi patologie intercorrenti. Il campione prevedeva 33 soggetti diabetici e 28 volontari sani. La supplementazione di 50 mg per die si è protratta per due mesi e, alla fine dell’indagine si è notato come in tutti i soggetti diabetici si sia registrato un significativo incremento dei livelli ematici dei gruppi tiolici, utilizzati ancora una volta come indicatori indiretti della concentrazione di glutatione ridotto (potente ansiossossidante naturale) nel sangue. Recentemente è stato condotto un altro studio teso a misurare gli effetti della supplementazione dell’estratto sullo stress ossidativo degli sportivi, che spesso mostrano livelli troppo elevati di radicali liberi nel sangue. La somministrazione di capsule di 50 mg due volte al giorno ha dimostrato un analogo e significativo risultato nel potenziamento delle difese antiradicaliche dell’organismo. Si è pertanto giunti alla conclusione che il Red Orange Complex può essere utilizzato con efficacia nella formulazione di prodotti dietetico-nutrizionali e functional foods destinati a migliorare le difese di soggetti con compromesse capacità antiossidanti e con stress ossidativo. Inoltre per le accertate capacità di proteggere il tessuto cutaneo e i suoi componenti dai danni provocati alla pelle dalla eccessiva produzione di radicali che si verifica a seguito di prolungata esposizione solare, tabagismo, inquinamento ambientale, etc., il complesso può essere impiegato con successo sia nella formulazione di alcuni prodotti cosmetici anti-aging, doposole, depigmentanti etc. che nella preparazione dei cosiddetti nutraceutici.