del Dr. Bruno Capitanio Responsabile Dermatologia Pediatrica IRCCS Ospedale Dermatologico San Gallicano –Roma
L’acne è una patologia sistemica legata all’insulino- resistenza? Analizziamo le evidenze scientifiche e le ipotesi scaturite dai più recenti studi
Durante la pubertà e l’adolescenza, periodo tipico della comparsa dell’acne giovanile, è comune la presenza di una risposta insulinica variabilmente aumentata rispetto a quella osservabile negli adulti e in età prepuberale. Parallelamente è comune una riduzione variabile della sensibilità dei tessuti all’azione dell’insulina, fenomeno noto come “insulino-resistenza”. Tali fenomeni sono abitualmente evidenziabili solo sperimentalmente tramite metodiche assai complesse e costose che ne precludono l’impiego clinico di routine. Ciò nonostante, proprio una ridotta attività insulinica che caratterizza l’Insulino-resistenza, insieme a un’alterata attività di un fattore di crescita insulino-correlato (IGF-1) sono considerate secondo numerose evidenze scientifiche punti centrali nella patogenesi dell’acne. È questo un argomento assai intrigante e attualmente molto dibattuto. L’Insulina, come noto, è un ormone che esplica azioni ben più numerose e complesse rispetto al semplice controllo della glicemia. Agisce a diversi livelli lungo l’asse che controlla gli ormoni sessuali in entrambi i sessi: aumenta il rilascio di LH e FSH ipofisario; stimola la sintesi di androgeni nelle gonadi e la sintesi di precursori androgeni nelle ghiandole surrenali. L’insulina inibisce a livello epatico la sintesi della Sex Hormone Binding Globulin (SHBG), la proteina legante gli ormoni sessuali.
A livello cutaneo l’Insulina è un importante fattore omeostatico, è in grado di agire direttamente sulla produzione di sebo e di amplificare gli effetti cutanei dell’Insulin Growth Factor 1 (IGF-1), anche inibendo la sintesi della sua proteina legante (IGF Binding Protein-1). L’insulino-resistenza è una perturbazione dell’attività insulinica caratterizzata da una variabilmente ridotta capacità delle cellule di assumere glucosio e da livelli sierici normali o aumentati di insulina. Uno degli effettori principali dell’attività insulinica è GLUT4 (insulin-responsive glucose transporter 4). Un’alterazione nella distribuzione o disponibilità di GLUT4 è coinvolta nell’instaurarsi degli stati di insulino-resistenza.
GLUT4 è abitualmente confinato all’interno di endosomi in attesa di un segnale insulinico che ne determini la veicolazione fino alla membrana citoplasmatica dove possa mediare l’assorbimento del glucosio. Negli stati di insulino-resistenza quantità superiori di insulina sono necessarie per ottenere un pool di membrana di GLUT4 adeguato a determinare un corretto assorbimento del glucosio. A sua volta, essendo l’insulina uno stimolo fondamentale per la sintesi epatica di IGF-1 si osserverà un aumento dei livelli di IGF-1.
A complicare un quadro già complesso interviene poi un altro fattore di importanza primaria: l’ormone della crescita (GH). Il GH, secreto dalla ghiandola pituitaria agisce sul fegato e nei tessuti periferici stimolando la produzione di IGF-1. L’ormone della crescita viene rilasciato in poussée intermittenti; l’adolescenza è proprio un periodo di massima secrezione di GH. È ben comprensibile quindi, per quanto detto finora, l’osservazione di come proprio durante l’adolescenza, a causa di numerosi fattori comprimari, si raggiungano anche i più alti livelli sierici di IGF -1. Come anticipato esiste una crescente evidenza che attribuisce un ruolo centrale di IGF-1 e dell’insulino-resistenza nella patogenesi dell’acne. Recenti studi confermano proprio una correlazione tra IGF-1 livelli sierici e la gravità dell’acne. I livelli sierici di IGF-1 risultano anche direttamente correlati con la quantità di sebo del viso in uomini e donne. Il ruolo di IGF-1 a livello cutaneo è del resto assai rilevante anche come fattore di crescita: IGF-1 infatti induce e regola la proliferazione dei cheratinociti in vitro e in vivo.
Secondo un puntuale modello sperimentale unificante, l’insulino-resistenza sarebbe alla base di un aumento della sintesi e del rilascio di IGF-1 a livello cutaneo locale. IGF-1 promuoverebbe a sua volta la lipogenesi nei sebociti attraverso l’induzione delle Sterol Response Element-Binding Protein-1(SREBP-1) in grado di modulare l’espressione di geni coinvolti nella sintesi di acidi grassi, innescando il meccanismo acneico. Come già detto, numerose evidenze sperimentali confermano del resto che i livelli di IGF-1 correlano con la gravità di acne. Vora et coll., in particolare, hanno osservato che esiste una correlazione tra la quantità di escrezione sebo facciale (MFSE) e i livelli di IGF-1. Estremamente suggestivo è rilevare che tale correlazione è vera per entrambi i sessi essendo presente sia nell’uomo che nella donna. Notevolmente suggestiva infine anche l’osservazione che soggetti di sesso maschile e femminile privi geneticamente di IGF-1 non sviluppano acne.