Peeling all’acido piruvico per la cura dell’acne
Viaggio alla scoperta di una formulazione innovativa nel trattamento dell’acne lieve-moderata aging e photoaging
Roberto Pelliccia Medico Estetico -Roma
L’Acido Piruvico è una sostanza utilizzata ormai da anni con successo negli ambulatori e day hospital di dermatologia in numerosi Istituti Ospedalieri Italiani dove si è affermato come molecola di riferimento, da sola o in associazione, nel trattamento dell’acne in fase attiva e dei suoi esiti, dell’aging e del photoaging. A tal riguardo sono numerose le pubblicazioni scientifiche effettuate su riviste del settore nazionali ed internazionali (Dermatologia Ambulatoriale, JEADV – Dermatologic Surgery – Dermatology Times, etc). Per le sue peculiari caratteristiche negli ultimi anni si è cominciato ad affermare anche in medicina estetica, diventando un ulteriore mezzo a disposizione del medico estetico, che ne ha ampliato le indicazioni ed il campo di utilizzo. L’Acido Piruvico ( CH3–CO–COOH ) è un alfa chetoacido a tre atomi di carbonio, da sempre considerato un acido di discreta potenza, avendo un pKa di 2,39 (logaritmico della costante di dissociazione dell’acido), che lo rende più potente del glicolico e del salicilico ma meno aggressivo del tricloroacetico che vanta un pKa di 0,69. E’ presente in natura nella frutta fermentata, nell’aceto di mele ed entra a far parte del ciclo di Krebs. Il suo corrispondente alfa idrossiacido è l’Acido Lattico (CH3–CHOH–COOH ), con cui è sempre in equilibrio dinamico: pertanto il Piruvico possiede contemporaneamente sia le caratteristiche di un acido che quelle di un chetone. E’ una molecola “piccola” e ciò gli permette di penetrare agevolmente ed efficacemente negli strati più profondi della cute.
Un’altra peculiarità dell’Acido Piruvico è la sua minore capacità di legare a se molecole di acqua rispetto alla famiglia degli alfa idrossiacidi. Questa sua “lipofilia” gli conferisce grande capacità di penetrare nel follicolo pilosebaceo dove riesce ad esplicare azione batteriostatica, sebostatica e comedolitica. E’ immediata la deduzione che il trattamento dell’acne e della cute untuosa o seborroica trae deciso beneficio dal trattamento topico con il Piruvico.
A livello dell’epidermide l’Acido Piruvico induce una diminuzione della coesione intercellulare con distacco corneocitario e conseguente rinnovamento epidermico.
A livello dermico è comprovata la sua capacità a stimolare l’attività dei fibroblasti con conseguente incremento della sintesi di collagene, GAGs ed elastina e rimodellamento del derma.
Alle alte concentrazioni (60%, 70%) l’Acido Piruvico può dare effetti più profondi, come eritema intenso ed epidermolisi con separazione dermo epidermica, che si manifesta con la comparsa di frost bianco.
Nella mia esperienza pluriennale con l’Acido Piruvico in soluzione peeling mi sono avvalso di formulazioni ottimamente bilanciate e modulate nella loro potenza grazie all’esclusivita’ dei veicoli, tanto da risultare molto flessibili, maneggevoli e facilmente gestibili.
Anche l’ampia disponibilita’ di concentrazioni (40% – 50% – 60%) permette di variare la profondita’ del peeling e di adattarne con semplicità l’effetto all’inestetismo da trattare.
Alla luce di quanto sopra il Peeling all’Acido Piruvico in medicina estetica trova indicazione nel trattamento delle cuti seborroiche, impure, a tendenza acneica, di pelli spesse, anaelastiche, con texture allargata e pigmentazione disomogenea, negli esiti cicatriziali dell’acne e nella riduzione delle rughe superficiali. Studi clinici effettuati su pazienti con acne in fase attiva lieve o moderata e photoaging di grado lieve-moderato dimostrano come dopo un ciclo di 6 peeling con soluzioni di Acido Piruvico è possibile apprezzare un notevole miglioramento clinico dei pazienti affetti da acne associato ad una evidente diminuzione della seborrea, senza notare una significativa diminuzione dell’idratazione cutanea. Esami colorimitreci effettuati prima, subito dopo e a distanza di 15 giorni dal peeling hanno permesso di osservare una maggiore luminosita’ della cute del volto, maggiore omogeneita’ della pigmentazione, netta attenuazione delle iperpigmentazioni, delle rughe periorali e perioculari, dimostrando che in nessun soggetto era rilevabile una tendenza verso l’iperpigmentazione.
Peeling acido piruvico: Tecnica
La tecnica peeling prevede innanzi tutto la detersione della superficie cutanea con soluzione idonea e la rimozione del film idrolipidico con alcool o acetone, operazione quest’ultima tanto più importante sulle cuti spesse ed oleose e meno su quelle secche e sottili, ma comunque utile per eliminare eventuali residui acquosi che trasformerebbero il Piruvico nell’idrossiacido corrispondente: il Lattico. Segue l’applicazione (con pennello o garza) dell’Acido Piruvico alla concentrazione idonea secondo il tipo di cute e l’inestetismo che si deve trattare: indicativamente il 40% per una azione più superficiale, il 50 % o il 60 % per una azione più profonda. Il tempo di applicazione è molto variabile (comunque da uno a pochi minuti): durante il trattamento è necessario monitorizzare la superficie cutanea fino alla comparsa di un eritema intenso ed omogeneo, stratificando eventualmente la sostanza sulle zone a più lenta penetrazione. E’ bene non “cercare” un frost diffuso con l’Acido Piruvico perché non necessario agli effetti del risultato clinico. Raggiunto il grado di eritema desiderato l’Acido Piruvico si inattiva con una soluzione di acqua e bicarbonato, per poi rimuovere il tutto con un semplice risciacquo del volto. La neutralizzazione dell’acido dovra’ partire dalle zone di cute che risultano più reattive, quali il contorno occhi e i lati del naso o quelle in cui si vuole ottenere un effetto più superficiale. A tale proposito va ricordato che in alcune condizioni, come nel caso di lesioni acneiche in fase attiva, l’Acido Piruvico presenta un grado maggiore di penetrazione e può quindi determinare la rapida comparsa di frost a livello follicolare. Tale evento è da considerare perfettamente normale e favorisce un rapido miglioramento del quadro cutaneo. Seguirà l’applicazione di crema lenitiva-idratante con fattore di protezione solare e la prescrizione di una terapia domiciliare con prodotti idratanti per i primi giorni, e successivamente con Acido Piruvico a bassa concentrazione. Riguardo agli effetti collaterali, durante l’applicazione si può avere sensazione di bruciore a tratti anche intensa da parte del paziente che scompare immediatamente con l’inattivazione e i vapori emessi possono risultare pungenti per le mucose congiuntivali e respiratoria superiore. Una seduta con Acido Piruvico può essere ripetuta ogni 15-25 giorni, per un periodo variabile secondo i casi e le indicazioni, fino al raggiungimento del risultato desiderato. Quello che piacevolmente sorprende con questo tipo di peeling è la rapida risoluzione dell’eritema, la comparsa dopo 2-3 giorni di una desquamazione sottile, di tipo furfuraceo, facilmente “mascherabile” con cosmetici, che dura qualche giorno ma non costringe minimamente il paziente al cambiamento dello stile di vita, quindi con una buona compliance da parte del paziente stesso.
E’ inoltre un peeling che non presenta controindicazioni se non negli herpes recidivanti, nelle malattie del connettivo e nelle dermatiti allergiche ed irritative. E’ un peeling efficace, maneggevole e sicuro, con un meccanismo d’azione peculiare grazie alla sua elevata lipofilia, presenta minimi effetti collaterali, offre un vasto campo d’applicazione e si pone come ulteriore strumento a disposizione del medico estetico che con rigore scientifico si rivolge alla soluzione degli inestetismi del volto.